Basta cantieri: la fibra passerà nelle fogne
Sarebbe troppo bello! Basta traffico causato da lavori in corso, basta marciapiedi come campi minati, niente disagi e la fibra ottica per tutti!
Torino: la fibra ottica per tutti
Sarebbe bello quello che abbiamo appena scritto? Bene la città di Torino ha deciso di fornire tutti di fibra ottica, ma senza causare disagi a tutta la cittadinanza: si passerà per le fogne. D’altro canto, far passare i cavi sfruttando gli spazi delle fogne non dovrebbe essere un problema se si pensa che sotto ogni città ci sono chilometri e chilometri di gallerie. Sotto Torino, ad esempio c’è una rete fognaria composta da 8 mila chilometri di condotte, circa la distanza che separa Torino da Pechino!
Sono diverse le città che potrebbero sfruttare il loro sottosuolo per far passare i cavi della fibra ottica: basta pensare a Milano o Roma. Certo, la cosa non è possibile a Venezia dove, sotto la città c’è solo acqua. A proposito, sapete come vengono smaltiti i liquami a Venezia? Ci sono delle aziende come quelle che possiamo trovare cercando autospurgo a Roma, ma al posto dei camion hanno delle chiatte! Comunque sfruttare le strutture esistenti, oltre a ridurre i disagi alla popolazione, migliora anche la possibilità di manutenzione, visto che non è necessario rompere tutto ogni volta che si presenta un guasto. A pensarci bene il discorso ha anche un risvolto economico: quanto si risparmia evitando di rompere asfalto, fare buchi e richiudere tutto?
Il progetto di Smat
Si deve a quest’azienda l’idea di far passare i cavi nel sistema fognario. Non utilizzeranno un cavo normale, ma un cavo a sezione ridotta, espressamente studiato per l’ambiente fognario che può risultare un po’ ostile. Il cavo viene prodotto in Svizzera e potrà veicolare un’infinità di dati. Il cavo è composto da tre tubi che ospitano la fibra ottica per telecomunicazioni formata da 192 fibre ciascuna. Paolo Romano, presidente della società, ha dichiarato: «Stiamo cercando un accordo con Olivetti, gruppo Tim, con il quale abbiamo già una partnership. Anche se va da sé che per partire servono le autorizzazione dei Comuni interessati: oggi è già stata avviata una prima sperimentazione nel nostro centro ricerche». Il vero salto di qualità è atteso da marzo quando, se tutto filerà liscio, si comincerà a testare la nuova soluzione in tre Comuni: Torino, Moncalieri e Rivoli».