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Ecco il prestito senza pensieri: la cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di finanziamento che risulta utile e comoda nel caso in cui dobbiate richiedere un prestito di entità medio bassa, consentendovi di restituire l’importo con una piccola rata mensile che viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Il principale vantaggio è che l’importo restituito è fisso e non è possibile superare il 20% dell’intero stipendio, consentendovi, quindi, di vivere in serenità e senza troppe preoccupazioni economiche.

Cos’è la cessione del quinto

La cessione del quinto dello stipendio risulta un vero e proprio prestito che un istituto di credito elargisce all’utente, il quale, in cambio del 20% della sua quota pensionistica mensile o del suo stipendio, riceve una determinata somma di denaro. Semplicisticamente, è come se una parte della pensione o della paga venisse mensilmente trattenuta dalla banca (o dalla posta) come fosse la rata che un cliente dovrebbe versare per aver ricevuto un prestito.

Immaginando un prestito di 10.000€ e uno stipendio di 1.000€ mensili, il quinto di quest’ultimo valore, calcolato secondo una formula prestabilita, corrisponde indicativamente a poco meno di 200€ (effettivi). Di fatto, è come se il cliente restituisse il prestito richiesto (più gli interessi) attraverso una rata fissa mensile di circa 200€.

In realtà, diviene una forma di finanziamento speciale poichè il prestito viene elargito in cambio di una trattenuta di una parte dello stipendio, col vantaggio di un importo a rata fissa e senza pensieri. Il quinto viene versato direttamente dal datore di lavoro oppure dall’ente previdenziale, trattenendo la quota dal cedolino o dalla busta paga.

Come calcolare la cessione del quinto dello stipendio

Andando più a fondo è importante poi considerare che la cessione del quinto dello stipendio viene calcolata sulla base della retribuzione netta mensile. Tale calcolo include la considerazione di eventuali oneri, imposte, tredicesima e quattordicesima eventuali, contributi e accantonamenti TFR e quindi è necessario basare la determinazione dell’importo su una cifra complessiva considerata soltanto dopo aver analizzato tutte le buste paga dell’ultimo anno di lavoro. Una volta calcolato l’importo netto con una formula matematica, questo viene diviso per 5 e quindi si stabilisce la giusta entità del 20%.

Un esempio aiuta a chiarire meglio ogni aspetto.
Immaginate di avere un contratto a 35 ore lavoro alla settimana, ossia 140 ore mensili, con la retribuzione anche della tredicesima. Lo stipendio è fissato a 1200€ al mese. Con tali informazioni risulta un importo orario di 8,57€ (1.200€ diviso 140 ore mensili di lavoro). Moltiplicato questo importo per 140 ore mensili, per 13 mensilità, divise in 12 mesi, si ottiene il reddito lordo annuale. Sottratte le imposte nella misura del 27%, si ottiene un valore complessivo di 949e. Su questa base viene dunque calcolato il quinto, che equivale a circa 190€ mensili.

Chi è legittimato a richiedere la cessione del quinto dello stipendio

Non tutte le categorie di lavoratori possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Nello specifico, possono usufruire di questa pratica i dipendenti del settore pubblico, i dipendenti statali, quelli privati, i pensionati INPS e ex Inpdap.
Prima di procedere con le pratiche ufficiali potete richiedere una simulazione del calcolo cessione del quinto e di conseguenza valutare ogni aspetto di convenienza.
In pratica è possibile “rateizzare” il prestito fino a 10 anni attraverso le trattenute dirette in busta paga oppure sull’importo pensionistico.

La richiesta del finanziamento secondo tale modalità può essere fatta da persone in età compresa tra i 18 e i 65 anni per chi lavora, mentre fino a 68 anni per chi è già in pensione.
In caso di lavoro è necessaria la dimostrazione di un contratto a tempo indeterminato oppure determinato (per un certo periodo di tempo). Ovviamente, in quest’ultimo caso è intuitivo che il tempo di rateizzazione non può oltrepassare il limite stabilità nel contratto. Ad esempio, se richiedete oggi un prestito e avete un contratto con scadenza a giugno 2021, la cessione del quinto avrà valore fino a quella data. Di conseguenza anche l’importo massimo che potete richiedere deve essere calcolato sulla base della scadenza del vostro contratto. Esempio: se il vostro quinto equivale a 200€, considerando le mensilità disponibili da oggi fino a giugno 2021 (28 mesi), l’importo massimo richiedibile (interessi e oneri compresi), è pari a 5.600€ (200 x 28).
Per i pensionati potrebbe essere richiesta un’assicurazione aggiuntiva per prestiti la cui restituzione avviene in 10 anni.

Nel calcolo non rientrano eventuali assegni sociali, quota di invalidità, assegni a sostegno del reddito famigliare o per inabilità, altri bonus che concorrono ad incrementare il reddito mensile dovuti a cause extra lavorative.

I vantaggi della cessione del quinto dello stipendio

Sono diversi i vantaggi che potete avere nel caso in cui ritenete utile ricorrere alla pratica, considerando che si tratta pur sempre di una forma di prestito.

  • Nessuna motivazione da dare: non è necessario dare informazioni all’istituto di credito coinvolto in merito al prestito richiesto. Con questo potreste acquistare la vasca idromassaggio o l’automobile, scegliere di andare a farvi una vacanza così come ridurre un eventuale mutuo che avete aperto. Non è necessario giustificare la vostra richiesta di prestito e questo è un vantaggio che offre la cessione del quinto della pensione o dello stipendio.
  • Richiesta di prestito ideale: di solito questo sistema di finanziamento e di rateizzazione viene utilizzato per i piccoli prestiti, dove la rata è solitamente bassa. Infatti, non vi è un limite massimo di richiesta teorico, ma esiste un limite di tempo entro il quale restituire il denaro ricevuto.
  • Tempo massimo: il limite massimo di tempo è di 10 anni, ossia 120 mesi. Considerando lo stipendio che prendete mensilmente e calcolato il suo quinto, ora che sapete l’intervallo limite possibile per la restituzione siete in grado di stabilire indicativamente l’importo massimo richiedibile.
  • Trattenuta dalla busta paga: fisicamente non dovete versare nulla mensilmente, nemmeno preoccuparvi di avere denaro sul conto. Infatti, è il vostro datore di lavoro che si occuperà di versare quanto dovuto alla banca, la quale tratterrà il quinto. Ciò vale anche qualora il prestito sia stato erogato dalla posta oppure da un qualunque società finanziaria che abbia convenzioni con l’INPS.
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