Fare SEO nel 2018: ci saranno grandi novità?

 

Ogni anno porta qualche cambiamento ma, sostanzialmente, la SEO non si rivoluziona a fine anno e i fattori da tenere sott’occhio sono sempre gli stessi. Quindi, niente novità?

Google e le sorti SEO

Se vogliamo esser chiari fino in fondo i cambiamenti ci sono quotidianamente, in corso d’opera: assestamenti, revisioni, correzioni di rotta. Un SEO deve esser sempre pronto a tener testa agli algoritmi di Google che cambiano sempre più velocemente, affinando costantemente e continuamente l’intelligenza artificiale. A conferma di questo arriva la dichiarazione di Sundar Pichai, amministratore delegato di Google, che sostiene che l’azienda, nel prossimo decennio, investirà capitali sostanziosi sull’intelligenza artificiale. A questo punto non resta che darsi da fare per non farsi trovare impreparati ma, come in qualsia scienza, le basi restano sempre le stesse.

Evoluzione SEO nel 2018

Non possiamo parlare di cambiamenti, ma di evoluzione sì! Sappiamo tutti che Google, come motore di ricerca, mira a fornire risposte alle query digitate dagli utenti. Più le risposte sono precise, più gli utenti utilizzeranno questo motore di ricerca.

Premesso questo, per il 2018 e gli anni a venire, le forze non dovranno più essere concentrate su come inerire un keyword o come posizionare una pagina sulla SERP per aggirare Google, perché sarebbero energie sprecate. Al contrario sarà indispensabile creare progetti inattaccabili su tutti i fronti e che riescano a resistere ad ogni cambiamento di algoritmo del motore di ricerca.  A questo proposito è importante lavorare partendo dalle esperienze dell’utente, svolgendo un percorso a ritroso, che aiuta a capire quali sono le query  che digiteranno gli utenti e quali saranno i responsi che darebbe Google, insomma, agire d’anticipo. Anche in questo caso gioca a favore la tecnica neuroscientifica e la conoscenza cognitiva messa in atto per Neuromarketing: raffinare la conoscenza dell’essere aiuta a ottimizzare il sito nel modo più “ricercato”.