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Le prime previsioni 2021 sul Bitcoin

Il Bitcoin è una criptovaluta diventata celebre per le sue fluttuazioni, che hanno portato tanta fortuna o sfortuna ai suoi possessori. Il suo successo ormai è innegabile, tanto che da qualche anno desta l’interesse di banche e operatori finanziari, grazie soprattutto all’infrastruttura che sta dietro a questa moneta: la blockchain.

Il Bitcoin si basa essenzialmente su un algoritmo, un programma che è stato scritto dal suo ideatore o dal team dei suoi ideatori, e che determina il modo in cui viene emesso. La sua erogazione è strettamente legata all’esistenza dei minatori, che sono enti o persone che mettono a disposizione il potere di elaborazione delle proprie macchine per far funzionare l’algoritmo e dar vita alla criptovaluta nuova.

La blockchain è controllata autonomamente e contemporaneamente da tutti questi elaboratori collegati in rete, cosa che consente di non aver necessità di un’autorità centrale: in questo modo, gestire e acquistare Bitcoin non è mai stato così facile. Allo stesso tempo, le transazioni effettuate e scritte sulla blockchain sono indelebili e non possono essere cancellate. Questo dà certezza a tutto quello che viene impresso sulla stessa e tutto il processo, compreso il trasferimento di denaro, ha luogo in tempi rapidissimi.

Oggi ci sono molte iniziative che permettono di spendere il Bitcoin come fosse una normale moneta attraverso carte di credito e di scambiare facilmente valuta con corso legale con criptovaluta. Molti istituti di credito che sono entrati nel comparto della valuta digitale e portafogli virtuali, si stanno preparando al loro ingresso.

La differenza principale tra Euro e Bitcoin diventa così più il sistema legale e le modalità possibili di scambio che non la qualità intrinseca della moneta. Entrambe, infatti, permettono di acquistare beni e servizi e nascono i primi sistemi per fare trading investendo direttamente Bitcoin.

L’incertezza deriva dalla fluttuazione del Bitcoin e dal fatto che i prezzi siano fissati in moneta legale: il prezzo in criptovaluta è solo una conversione calcolata in base alla quotazione di quel momento.

Il Bitcoin e l’oro

Già prima della pandemia, il Bitcoin veniva paragonato all’oro come bene rifugio. I tecnici paragonano la rarità di oro e argento a quella del Bitcoin, misurando gli anni necessari per estrarre il valore corrispondente a quello oggi in circolazione. Così, per avere lo stesso quantitativo di metallo giallo, ci vorrebbero 64 anni, mentre l’argento necessita di 22 anni di produzione per ottenere lo stock oggi al mondo.

Il Bitcoin vede un valore in anni per poter minare la quantità di moneta virtuale al momento in circolazione pari a circa 25, valore che lo rende paragonabile all’argento. La sua tenuta di quotazione sembra che derivi proprio dalla sua rarità e dal fatto che si sa già che la sua emissione ha un termine.

Con il diffondersi del Coronavirus, l’oro ha incrementato il suo valore, fatto da considerarsi normale, visto che si tratta del bene rifugio per eccellenza; ma anche il Bitcoin ha segnato la stessa quotazione al rialzo, affermandosi come un prodotto il cui valore cresce nei periodi di crisi.

L’oro e il Bitcoin sono accomunati anche dalla terminologia che identifica coloro che partecipano all’estrazione della criptovaluta con quelli che cercano l’oro: i minatori. I significati sono molto diversi, soprattutto perché il meccanismo attraverso il quale si creano le valute virtuali è completamente elettronico, mentre il metallo va ricercato e trovato in modo fisico.

Se questo sembra rendere più semplice ricavare la criptovaluta, non sempre è così, poiché l’algoritmo del Bitcoin non si può modificare, mentre è sempre possibile trovare un nuovo giacimento. Ad esempio, si sta cercando il modo di separare le particelle di oro presenti in alcune acque e non può essere escluso che si riesca in futuro a riprodurre l’atomo che costituisce il metallo giallo, oppure si possano trovare nuove fonti anche al di fuori del nostro pianeta. Il Bitcoin non subirà, invece, la possibilità di nuovi modi per la creazione di criptovaluta e la sua rarità sarà salvaguardata.

Il punto in comune che deriva dall’affermazione della moneta digitale in bene rifugio, è il suo aumentato potenziale per l’investimento. Infatti, se in precedenza era reputato un bene ad alta fluttuazione e adatto per un trading aggressivo, oggi può trovare spazio nei portafogli di investimento per proteggersi contro cadute repentine della Borsa.

Le previsioni sul Bitcoin

In generale, si vede un futuro roseo per la moneta virtuale per eccellenza. Non si trovano, infatti, previsioni pessimistiche considerando un periodo di tempo sufficientemente lungo.
Queste stime si basano sulle riflessioni circa i tempi dell’halving del Bitcoin. Nell’algoritmo da cui nasce la criptovaluta, è stabilita la quantità di Bitcoin generata per ogni blocco: questo ammontare si dimezza circa ogni quattro anni e l’ultimo dimezzamento è stato nel 2020, ed è stato il terzo.

Dopo ogni halving si osserva un aumento nel valore del Bitcoin e questo è il principale motivo per cui ci si aspetta che la valuta continui ad apprezzarsi. Gli esperti prevedono che il picco sarà per la fine del 2021. Quantificare il valore che raggiungerà non è sicuramente facile e dipenderà da diversi avvenimenti che si potranno o meno verificare.

Un’ipotesi media è quella che vede la criptovaluta attestarsi attorno ai 100.000$. Si tratta di una somma molto importante, considerando che oggi il valore della moneta virtuale è attorno ai 15.000$ e i detentori di qualche Bitcoin si augurano che sia vero. Non si può escludere nulla, visto che nessuno avrebbe scommesso sul successo che invece ha avuto, partendo da una valutazione di 200$.

Inoltre, occorre considerare anche l’interesse che i colossi della finanza stanno dimostrando verso questo sistema che hanno per lungo tempo criticato. Sicuramente, più sarà facile utilizzare i Bitcoin come mezzo di pagamento, più si può prevedere che assumano valore e, allo stesso tempo, probabilmente, avranno fluttuazioni inferiori.

Ci sono case di investimento che hanno predetto il valore del Bitcoin a 1.000.000$ entro il 2025, complici le poco chiare decisioni politiche statunitensi e la necessità maggiore di salvaguardare il proprio denaro. Se questo dovesse avvenire, significherebbe che il valore del Bitcoin avrebbe superato quello dell’oro. La parità di valore tra i due beni rifugio si otterrebbe attorno ai 400.000$.