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Sky annuncia restrizioni sulla pubblicità al gioco d’azzardo

Dopo il Decreto Dignità in Italia, che ha messo un freno alla pubblicizzazione delle scommesse nel nostro paese, anche il network televisivo Sky ha deciso di porre delle restrizioni in tal senso.

A dichiarare tale intenzione è l’amministratore delegato del gruppo per Regno Unito e Irlanda, Stephen Van Rooyen, che stando a quanto riporta il sito Gioconews.it sottende alla volontà di rendere sicura la televisione, specie per i soggetti più deboli e influenzabili.

Sky Bet: le scommesse sportive fuori dal business di Sky

La decisione del gruppo fa pendant con un altro gesto forte, ossia quello di vendere la maggioranza delle quote di Sky Bet, il bookmaker del gruppo televisivo di Rupert Murdoch di cui oggi è proprietario solo di quote minoritarie, pari a circa il 20% del totale.

La piattaforma di gioco online è stata venduta quest’anno al colosso PokerStars per una cifra pari a 3,4 miliardi di sterline: un segnale di certo forte sa livello di messaggio, a cui è seguita questa decisione altrettanto risoluta a livello di palinsesto televisivo, che di sicuro sta facendo discutere e che segnerà un punto di svolta a livello internazionale per tutti i principali network televisivi a pagamento.

Se da un lato le entrate sicuramente diminuiranno, di certo l’integrazione di Sky Bet con i marchi sportivi del gruppo di Murdoch eviterà un totale tracollo; inoltre a livello d’immagine questa scelta a forte connotazione etica potrà mettere in buona luce tutta l’emittente, incrementando il numero di abbonati.

La Premier League come primo esperimento

A partire da metà del 2019 la Premier League inglese sarà trasmessa su Sky con un solo spot sul gioco d’azzardo per ogni pausa pubblicitaria, evitando così il bombardamento mediatico che, specie in Italia, le piattaforme a pagamento impongono ai telespettatori prima, durante e dopo i match di calcio.

Dal giugno 2020 saranno invece bloccate tutte le forme di pubblicità ai siti di gioco d’azzardo sull’intera programmazione Sky, con l’obiettivo di protegger ei più piccoli da un fenomeno, quello del betting online, che in Italia ha toccato nel 2017 una spesa di 1,3 milioni di euro, divenendo record assoluto.

Una programmazione troppo satura di pubblicità sul gioco

Se la situazione italiana è di certo preoccupante, i dati riportati da GF Media sulla programmazione di Sky nel 2017 non sono da meno: infatti su 5 ore di programmi sono state contate 64 pubblicità a tema gambling.

Stando invece a uno studio del Victoria Derbyshire Show della BBC su un campione di interruzioni pubblicitarie di 25 partite di calcio, trasmesse sia da Sky che da altre piattaforme pay-per-view, io 95% di essere era a tema gioco d’azzardo.

Le cifre sono spesso state minimizzate dalle industrie del betting online, le quali affermano che i volumi di gioco non vengono minimamente influenzati dalle pubblicità televisive; tuttavia

il Money and Mental Health Policy Institute ha sottolineato come il gesto di Sky possa essere utile per tutti i ludopatici e le persone che in generale hanno sviluppato qualche forma di dipendenza da gioco, che ogni giorno fanno i conti con una malattia che negli ultimi anni è divenuta anche nel nostro paese una vera e propria piaga sociale.

 

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