Fair Play Finanziario e Juventus: tra regolamento UEFA e scenario sportivo attuale
Il fair play finanziario (FPF) è un sistema normativo introdotto dalla UEFA nel 2011 con lo scopo di garantire una gestione economica più sostenibile e trasparente dei club calcistici europei. L’obiettivo principale è semplice: un club non deve spendere più di quanto effettivamente guadagna. Questo principio, spesso definito come “vivere con le proprie risorse”, nasce per limitare gli investimenti eccessivi dei proprietari e prevenire che squadre indebitate continuino a competere grazie a capitali esterni o artificiosi.
Come funziona il Fair Play Finanziario
Ogni società che partecipa alle competizioni UEFA, come la Champions League o l’Europa League, deve presentare bilanci coerenti e dimostrare di coprire le spese con entrate reali, derivanti da biglietteria, diritti televisivi, sponsor, merchandising o cessioni di calciatori. L’accumulo di perdite superiori a una soglia definita, inizialmente fissata a 30 milioni di euro su tre anni, è vietato, salvo che siano coperte da investimenti documentati dei proprietari. La UEFA monitora questi parametri tramite il Club Financial Control Body, che può comminare sanzioni che vanno da multe economiche a limitazioni sul mercato o addirittura l’esclusione dalle competizioni europee.
L’importanza del FPF nel calcio moderno
Il fair play finanziario è nato in risposta a una crescita incontrollata delle spese dei club europei nei primi anni 2000. Club come Parma o Málaga hanno mostrato come investimenti eccessivi possano portare al collasso economico. Attraverso il FPF, la UEFA mira a garantire una competizione più equa, tutelando le società più piccole e incoraggiando una gestione virtuosa.
Nonostante ciò, il sistema presenta criticità. Alcuni esperti ritengono che favorisca i grandi club già ricchi di sponsor e risorse, rendendo più difficile la crescita di squadre emergenti. Inoltre, club come Manchester City e PSG hanno aggirato alcune restrizioni tramite sponsorizzazioni collegate ai proprietari, sollevando dubbi sull’efficacia del controllo. Negli ultimi anni, la UEFA ha quindi aggiornato le regole, stabilendo limiti più chiari sul rapporto tra spesa e ricavi, come il vincolo del 70% massimo destinato a stipendi, trasferimenti e commissioni.
La situazione della Juventus
La Juventus è al centro dell’attenzione per il FPF. La società ha confermato l’apertura di un procedimento da parte della UEFA riguardo al bilancio al 30 giugno 2025, relativo al triennio 2022/2023-2024/2025, per il possibile superamento dei parametri economico-finanziari. L’esito è atteso per la primavera del 2026 e potrebbe comportare sanzioni economiche o limitazioni nella registrazione dei calciatori per le competizioni UEFA.
Parallelamente, la società piemontese sta vivendo una fase di riorganizzazione interna. L’amministratore delegato Maurizio Scanavino terminerà il proprio mandato il 7 novembre, dopo tre anni segnati da sfide complesse e dall’obiettivo dichiarato di conciliare sostenibilità economica e competitività sportiva. Contestualmente, Exor e Tether Investments hanno depositato le liste per la nomina del nuovo Consiglio d’amministrazione, preparando il terreno per l’assemblea degli azionisti.
Dal punto di vista sportivo, la Juventus sta vivendo una stagione mista. In Serie A occupa attualmente la quinta posizione con 12 punti, frutto di tre vittorie e tre pareggi nelle prime sei giornate. La squadra ha mostrato continuità in campionato, ma in Champions League il percorso è stato più complicato. Nella fase a gironi, la Juventus ha ottenuto un pareggio contro Borussia Dortmund e Villarreal, e un pareggio interno con l’Atalanta, mentre ha perso contro Real Madrid. Le prestazioni indicano una squadra competitiva ma non ancora stabilmente tra le prime quattro del girone.
I rischi legati al FPF
Se la Juventus dovesse risultare in violazione dei parametri UEFA, le possibili conseguenze includono sanzioni economiche, considerate di importo non rilevante dal club, ma soprattutto restrizioni sportive come limitazioni nella registrazione dei calciatori per le competizioni europee. Questo scenario rende cruciale la gestione oculata delle finanze e la pianificazione degli investimenti, per evitare ripercussioni sul piano tecnico.
I parametri finanziari rispettati
La Juventus segnala che, per il 2024, il gruppo ha rispettato il parametro dello Squad Cost Ratio, limite stabilito all’80% per quell’anno, e prevede di rispettarlo anche nel 2025, quando il limite scenderà al 70%. Inoltre, il parametro Overdue Payables è sempre stato rispettato e si prevede che lo sarà anche in futuro. L’esperienza recente mostra come la società abbia già affrontato procedimenti UEFA, ad esempio nel 2023, che portarono all’esclusione dalla Conference League e al pagamento di contributi economici, dimostrando la capacità di affrontare sfide finanziarie complesse.
Prospettive future e prossimi impegni
La Juventus dovrà bilanciare attentamente la gestione economica con le esigenze sportive. I prossimi mesi prevedono incontri cruciali in campionato e in Champions League, tra cui sfide con Lazio, Udinese, Cremonese e Torino, così come match contro Real Madrid, Benfica e Napoli Grandwin Scommesse). Il club dovrà anche confrontarsi con le decisioni UEFA, che potrebbero influenzare la disponibilità di giocatori nelle competizioni europee.