Paulo Fonseca e il Cambio di Rottura: “Basta Autogestione”
Il tecnico rossonero lancia un messaggio chiaro: ora servono responsabilità e una netta inversione di tendenza
Paulo Fonseca ha scelto di rompere il silenzio e di prendere una posizione netta contro i suoi giocatori dopo la sconfitta contro la Fiorentina.
Non è stato un gesto dettato dalla rabbia per il ko, ma una strategia calcolata per lanciare un messaggio forte al gruppo: il tempo delle giustificazioni è finito.
Un cambio di linea evidente che arriva in un momento delicato della stagione, con il Milan che fatica a trovare continuità di rendimento e commette errori difensivi troppo gravi per essere ignorati.
Il disappunto di Fonseca: prestazione e rigori
Fonseca ha espresso apertamente il suo disappunto per la gestione dei due rigori calciati durante la partita contro la Fiorentina.
Il rigorista designato era Pulisic, ma la scelta non è stata rispettata. L’allenatore ha voluto chiarire pubblicamente la sua posizione, prima ai microfoni di Milan TV e poi con ancora più forza in conferenza stampa.
Questa decisione, seppur rischiosa, aveva un obiettivo preciso: mettere fine a quella “autogestione” che alcuni leader della squadra avevano provato a imporre nei momenti chiave.
La frustrazione di Fonseca non era limitata ai rigori, ma si estendeva a un atteggiamento complessivo della squadra, molto diverso rispetto alla buona prestazione contro il Bayer Leverkusen in Champions League.
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Una scossa necessaria
Dopo le sconfitte contro il Leverkusen e la Fiorentina, la posizione di Fonseca è diventata più fragile. Gli alti e bassi del rendimento del Milan, accompagnati da errori difensivi frequenti e gravi, hanno spinto il tecnico portoghese a dare una scossa.
La società ha ribadito il suo sostegno al tecnico, ma ha anche espresso irritazione verso i giocatori, ritenuti i principali responsabili degli errori in campo.
Fonseca non ha puntato il dito contro nessuno in particolare, ma ha sottolineato le mancanze tecniche e comportamentali di tutta la squadra.
Gli errori che hanno portato ai gol della Fiorentina – uno su fallo laterale e uno su rinvio sbagliato di De Gea – sono stati considerati imperdonabili, più gravi persino delle decisioni sui rigori.
Un cambio di approccio rispetto al passato
Questo episodio segna un cambio di linea rispetto alla gestione degli episodi di indisciplina prima della sosta di settembre.
All’Olimpico, infatti, un ammutinamento di Theo e Leao durante un cooling break era stato risolto con un approccio più morbido: Fonseca aveva parlato con i giocatori e la società aveva archiviato la questione senza provvedimenti disciplinari.
Stavolta, invece, il tecnico ha scelto di non sorvolare. La sfuriata nello spogliatoio, seguita dalle dichiarazioni pubbliche, non passerà inosservata.
Fonseca si aspetta ora una netta inversione di tendenza e un cambiamento radicale nell’atteggiamento della squadra.
Le critiche ai leader
Fonseca si aspettava di più dai senatori della squadra, sia in termini di rendimento sia di leadership.
Tomori è apparso troppo nervoso e distratto, Leao sta sacrificando la fase offensiva per coprire, ma il risultato è un’involuzione evidente. Theo continua a mostrare un atteggiamento anarchico,
mentre Morata dà molto in fase di pressing ma non è incisivo sotto porta, probabilmente perché troppo spremuto.
L’unica nota positiva è Pulisic, che sta mantenendo un rendimento super, ma per carattere non riesce a trascinare i compagni.
Fonseca sa che per riportare la squadra su un percorso vincente è necessario un contributo più deciso da parte dei suoi leader.
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Un obiettivo mancato e la necessità di reagire
La partita contro la Fiorentina rappresentava un’occasione importante per il Milan. Una vittoria avrebbe consentito alla squadra di agganciare il secondo posto
e ottenere la quarta vittoria consecutiva in campionato, un traguardo che avrebbe avuto un grande valore psicologico dopo un inizio di stagione difficile.
Invece, l’approccio sbagliato nei primi 45 minuti ha compromesso la partita, e nonostante una reazione nella ripresa, la squadra ha pagato caro l’ennesimo errore difensivo di un singolo (Tomori)
e la gestione confusa del secondo rigore. Con quattro sconfitte nelle prime nove partite ufficiali, il Milan è ora in una posizione delicata.
Le prossime mosse di Fonseca
Fonseca ha deciso di affrontare la situazione con un approccio diretto. Nei prossimi giorni parlerà individualmente con i giocatori che non sono impegnati con le nazionali,
per poi confrontarsi con il resto del gruppo al loro ritorno. Il tecnico intende chiarire le sue aspettative e correggere gli errori che stanno penalizzando la squadra.
Il messaggio lanciato domenica notte è stato forte e chiaro: ora è il momento di assumersi le responsabilità.
La reazione del gruppo nelle prossime partite sarà cruciale per capire se questa scossa avrà avuto l’effetto desiderato.
Conclusione
La sfida per Paulo Fonseca non è solo tattica, ma anche psicologica. Il tecnico sa che per rimettere il Milan in carreggiata è necessario un cambiamento radicale nell’atteggiamento dei giocatori, soprattutto dei leader.
La società lo sostiene, ma il tempo stringe: alla ripresa del campionato contro il Venezia si capirà se il cambio di rotta è davvero iniziato.
Fonseca ha lanciato il guanto di sfida ai suoi giocatori: ora tocca a loro dimostrare di essere all’altezza delle aspettative.